il bambino
dalle orecchie
grandi
scritto da Francesco Lagi
con Anna Bellato, Leonardo Maddalena
disegno suono Giuseppe D’Amato
scenografia Salvo Ingala
luci di Martin E. Palma
foto di Loris Zambelli
organizzazione Regina Piperno
regia Francesco Lagi
Fondazione Sipario Toscana
C’è una coppia, un uomo e una donna che si sono appena conosciuti.
Sono due persone che si avviano a stare insieme tra note lievi e incerte in bilico tra il loro presente e il loro passato.
Tra la sensazione di essere un amore tutto nuovo ma anche in qualche modo già vissuto.
C’è lo stupore di avere a che fare con una persona e di non capire bene chi sia, lo straniamento e la grazia di questa sensazione.
La possibilità di essere una coppia e la paura di scambiare il caso per il destino.
C’è la raccolta punti della marmellata e la sindrome di non mettere mai i tappi alle cose.
Ci sono alcune morti e la questione se i vegetariani possano mangiare il pesce oppure no.
C’è il suono delle cose che si rompono e che quando sono rotte non si aggiustano più.
L’ipotesi, improbabile ma possibile, di essersi già conosciuti prima, chissà quando in una vita precedente.
E poi c’è il bambino, quello dalle orecchie grandi, che dichiara la sua esistenza. Quel bambino che potrebbe rimanere un’ipotesi ma anche nascere e diventare realtà.
E' questo modo di fare e di comporre, che mi accoglie, mi culla e mi conquista... Leggi
Questa partitura delicata e minima che ha la sapienza antica del necessario.. Leggi
Il bambino dalle orecchie grandi è uno spettacolo che racchiude poesia [..] una messa in scena enigmatica e piena di fascino Leggi
"Il bambino dalle orecchie grandI " ci dimostra che la storia di un uomo e una donna qualunque, che si incontrano, si piacciono e si scelgono, può ancora emozionarci. Leggi
La diversità unisce i protagonisti nella tenerezza e nella cocciutaggine, li divide quando fa emergere la loro essenza Leggi
La compagnia Teatrodilina, diretta da Francesco Lagi, ci riporta sul palco a vivere piccole situazioni, eventi di vita quotidiana e lo fa con così tanta spontaneità ed alchimia che il pubblico non può fare a meno di immedesimarsi e rivivere con gli attori il già avvenuto.
...Uno spettacolo commovente e delicato, scritto con la consueta spontaneità di Francesco Lagi. Leggi