anime morte
regia e adattamento Francesco Lagi
con Francesco Colella, Silvia D'Amico, Gianluca Gambino, Davide Lorino Leonardo Maddalena, Mariano Pirrello, Stefano Scherini
sound designer Giuseppe D’Amato
organizzazione Regina Piperno
Il punto di partenza è il romanzo di Gogol e la traduzione che ne ha fatto Paolo Nori, molto viva e immediata.
La nostra drammaturgia è fatta solo di tagli ed è costruita sia con le scene che Gogol ha voluto dialogare sia con le scene che ha voluto solo raccontare.
I personaggi spesso parlano di se stessi, come si vedessero da fuori, e spesso raccontano la loro storia per dare prova della loro esistenza.
E ci è sembrata questa, un’idea coerente con lo spirito del romanzo.
Le anime morte, infatti, non sono solo l’oggetto della compravendita che sta al centro della vicenda ma sono i personaggi stessi. Il testo fluttua in un mondo sospeso, la provincia russa senza nome, dove Gogol ha voluto ambientare la sua storia, dove tutti i personaggi vivono in uno stato intermedio di coscienza, ripetono le loro giornate e le loro vite in un infinito presente.
Sono anime già morte che usano le parole per restituirsi un senso e un’identità.