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L'asino d'oro

Al centro del racconto c’è un uomo che si ritrova, in seguito a un rito magico, trasformato in un asino.

 

Perde all’improvviso tutto ciò che si era conquistato in una vita, non solo la sua posizione sociale ma anche la parola, la postura, la dignità dell’uomo che era e che adesso non è più.

È intrappolato in un corpo di bestia, nel corpo dell’animale più umile e basso. Solo mangiando delle rose potrà tornare uomo. E da qui cominciano le sue disavventure.

 

Un viaggio nella parte oscura di noi stessi, dove il senso delle cose è ricoperto da uno strato opaco che le rende lontane e incomprensibili.

Un lungo incubo apparentemente senza uscita che ha come altra faccia l’aspetto ridicolo dell’esistenza.

 

Che ci dice molto dello scarto che ognuno di noi potrebbe fare, che ci parla di quello che potremmo essere.

scritto da Francesco Lagi e Francesco Colella

regia Francesco Lagi

con Francesco Colella

scene Margherita Baldoni

suono Giuseppe D'Amato e Linz

organizzazione Regina Piperno

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